Che cos’è Remontons la Roya ?
in italiano « Su per il Roia »
Un proggetto di associazione
« Remontons la Roya » dovrebbe essere fra poco il nome di una associaziazione « legge 1901 ». Quel progetto di associazione è nato sui social, appena ripristinati i collegamenti dopo il passaggio della tempesta Alex. Alcune decine di persone che non si conoscevano si sono messe a dialogare. In seguito, sono state raggiunte da centinaia : abitanti permanenti, del fine settimana o stagionali, gitanti di passaggio o altri che non avevano nessun legame particolare con la Valle Roia.
Per cosa fare ?
Il sentimento prevalente in questo gruppo era che malgrado l’ampiezza dei danni, niente era perduto, e che la Roia aveva risorse umane e naturali a sufficenza per poter ripartire. E soprattutto, che gli abitanti non dovevano andarsene via « Remontons la Roya » propone quindi di riflettere insimeme et di proporre azioni che possono contribuire alla ricostruzione, come lo menzionano i suoi statuti (in allestimento)
- Indurre le popolazioni a rimanere
- Istaurare un dialogo construttivo e aperto tra i cittadini, gli Enti territoriali e lo Stato
- Proporre soluzioni di ricostruzione, di pianificazioni innnovative, di sviluppo, coerenti e durature, che siano rispettose della natura et del posto dell’essere umano in seno a questa.
Come fare ?
La forma di associazione proposta da « Su per la Roia » vuole essere innovatrice. Avrà un’amministrazione collegiale, con un Consiglio di Amministrazione ampliato. Quella struttura dovrebbe permettere, almeno si spera, di non immedesimare « Remontons la Roya » ad un colore politico particolare, ad uno o l’altro « campo », e di eludere lo « spirito del campanile » ancora tanto vivace in valle. Le divisioni sterili hanno fatto molti danni e da troppo tempo…
Sin d’ora, nel giro di qualche giorno sono emerse idee molto diverse e a volte completamente contraddittorie per quel che riguarda la ricostruzione. Le prime sono venute dall’Italia. Per i nostri vicini, la Valle Roia rappresenta una posta in gioco strategica importantissima. Meritano discussione e i più coinvolti devono conoscerla per dare un parere sulla questione. (Vedi attualità sullo stesso sito).
Con chi ?
Passata l’urgenza, tutte le questioni di pianificazione e di ricostruzione saranno complicate e appare già chiaro il fatto che nulla sarà più come prima. Molti Roiaschi sono così attaccati alla loro terra che sono diventati esperti e possono legittimamente essere consultati su questioni di una tale importanza. Ma bisognerà mettere parole su quella perizia. Remontons la Roya saprà circondarsi da quelli che ne possiederanno le competenze scientifiche, giuridiche e politiche per permettergli di agire nell’interesse del maggior numero di persone .
ATTUALITÀ
Per ora, le nostre pubblicazioni si fanno solo in lingua francese.
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IL MAIALINO
Negli anni 60, José,un pescatore di Fontan, nota sul suo percorso nelle gole di Paganin una roccia dalla forma particolare. L’idea di dare a quel blocco una certa personalità lo stuzzica. Con della vernice rosa, rivela al mondo l’animale che vi si nasconde. Poi con del nero gli da un’espressione. Il maialino del fiume Roia è nato e vi dà il benvenuto… Il gesto di José fa parlare… I puristi dicono che non bisognava metterlo in rilievo, che è meglio lasciare che gli occhi di chi sa guardare lo indovinino. Ma la fama del maiale – non risulta che gli sia stato dato un nome – era diventata tale che bisognava assolutamente ripitturarlo regolarmente,in modo più o meno riuscito ma sempre con tutto il cuore. Per un pò di tempo si mostrò perfino dipinto di marrone…
Dopo il 2 di ottobre, sapere che cosa fosse successo al maiale non fu subito un problema rilevante. Ma sui social, i primi a preoccuparsene furono gli Italiani. Quelli che percorrono la strada possono vedere il maialino nella salita. È il caso delle migliaia di Piemontesi che, d’estate, tornano dal mare. Altrettanto per i Liguri che vanno a sciare a Limone. Per i bambini, il maiale è un punto di riferimento : siamo quasi arrivati. Questo può sembrare derisorio in confronto al dramma che aveva appena colpito la nostra valle…ma migliaia di persone hanno interrogato i social per domandare che cosa fosse diventato im maialino. Bisognava accettare la triste evidenza : non aveva resistito al furore degli elementi.
Che sollievo quando, finalmente, cinque giorni dopo il passaggio di Alex, un’immagine fu pubblicata, confermando che era ferito, scolorito, ma sempre là. Il maiale diventò allora una specie di ancora di salvezza, unn simbolo di speranza : la certezza che la Valle sarebbe capace di uscsire da questa dura prova.
Adesso, non resta più che a pitturarlo di nuovo !
LA VALLE ROIA HA BISOGNO DI VOI
Vi sentite coinvolti (e) nella ricostruzione della Valle Roya ? Adesione all’associazione, gruppi di mutuo aiuto : passate all’azione con noi !